(Lettera letta a Sanremo dai colleghi di Ultima Ruota)

 

23 febbraio 2020 - 23 febbraio 2021

 

1 anno, 12 mesi, 52 settimane, 365 giorni, 8.760 ore, molti minuti, infiniti secondi, attimi infiniti in cui tutti noi abbiamo trattenuto il fiato. Un tempo sospeso che ci ha rosicchiato le ossa e il cuore. Un tempo lungo un anno, un tempo precario e fragile di fronte al quale, anche a un’attrice come me, che per antonomasia procede, alla giornata, un passo dopo l’altro, hanno tremato le gambe.
Ho vacillato di fronte alla mancanza di visioni sul domani, ho vacillato di fronte alla mancanza di progettualità, ho vacillato di fronte alla mancanza di riconoscimento.
Ho dovuto fare i conti con il vuoto, il silenzio, la mancanza di sole, di passi e di aria aperta. Ciò che è stato tolto a me, è stato tolto a tutti, ma questo particolare non mi conforta.
In questo caso il “mal comune non è mezzo gaudio” tutt’altro... dal 23 febbraio dello scorso anno sono lontana dal palcoscenico, cassa integrizzata, naspizzata, ammortizzata, mibactizzata o più semplicemente disoccupata.

INESSENZIALE

Questa parola fa un buco profondo nel mio corpo, nel mio sentire, nel mio essere al mondo, eppure sono ancora in piedi. Farò di questo BUCO porta preziosa che mi conduca verso una nuova consapevolezza.
Ecco, dopo questo lungo anno di mancanze e di assenze non credo saremo persone migliori, ma forse saremo più consapevoli, forse intorno a quel buco saremo capaci di ricostruirci.
Io ci provo e spero di trovare qualcun’altro sulla via, che insieme è meglio.

Paola Cannizzaro, attrice, Brescia